luglio 19 2017 0Comment

Una riflessione su San Giovanni 2017. Momenti di sicurezza e di cambiamenti.

“Nel 1990-91 eravamo qui, sul ponte di piazza Vittorio, quali principali attori della giornata conclusiva dei festeggiamenti di San Giovanni a Torino, dove i Vigili del Fuoco hanno partecipato attivamente alla manifestazione “Principessa d’acqua, Principe di fuoco”.

Oggi, nel 2017, ci ritroviamo qui, nuovamente in Piazza, quali principali attori della pianificazione e della gestione dell’emergenza dello spazio di Piazza Vittorio che ha accolto la cittadinanza per assistere agli usuali fuochi conclusivi dell’evento di San Giovanni 2017.

Per finire la strategia che consente di trasformare uno spazio pubblico in uno spazio per eventi come in questo caso, è un passaggio che deve partire dalla conoscenza e dalla valutazione del sito, della psicologia delle persone, tenendo conto dell’attuale sensazione che la popolazione ha nei confronti un evento che perturbi la propria quotidianità e tranquillità, sensazione che si è modellata sulla scorta del risultato degli eventi precedenti.

Noi abbiamo tentato di analizzare tutti gli elementi che fossero singolari e su cui porre attenzione, come i parcheggi interrati, le intercapedini grigliate parallelamente agli elementi superficiali, l’arredo urbano, o sospesi, la cui stabilità è stata verificata. Non è stata trascurata l’accessibilità dei soccorritori, per cui è stata prevista una viabilità riservata. La ripetitività del disegno architettonico, con i varchi dei portici a separare gli edifici su Piazza Vittorio, ha richiesto l’individuazione delle dimensioni dei singoli passaggi e quella di una misura che ha consentito alla popolazione la puntuale e specifica individuazione di ogni possibile via di esodo, infatti ciascuna via di uscita è stata segnalata attraverso un sistema luminoso dimmerizzato affiancato da un “Safety Point”, un punto presidiato ove chiedere informazioni a personale qualificato a gestire ogni tipo di emergenza.

L’analisi dinamica del movimento delle persone ha definito la non interferenza dei flussi, comportando la modellazione dello spazio ma anche una serie di misure che nascono dai risultati delle simulazioni, come ad esempio la necessità che il flusso non transitasse mai da sotto portici bensì dalle vie principali.

Tutte queste informazioni sono state caricate sulla App che è stata appositamente creata per l’evento e visionabile dal sito del Comune di Torino, ribadite anche dallo speaker durante l’evento. L’ applicazione prevedeva la georeferenziazione di ogni varco, presidiato da steward dotati di conta persone, al fine di monitorare in diretta il numero complessivo delle persone. Gli steward avevano anche il compito di controllare il rispetto delle misure indicate per accedere alla Piazza, quindi abbiamo assistito ad un caso di Security connessa alla Safety: da una parte la verifica dell’adempimento delle prescrizioni formulate dalle autorità, dall’ altra il monitoraggio del numero di persone nelle singole aree.

Ci piace pensare che questa misure vengano sentite dalla popolazione non come una restrizione della propria libertà, bensì come un momento di sicurezza e di cambiamento, in questo preciso momento storico, di fruizione dello spazio durante un evento. I fatti accaduti in Italia ma anche all’ estero, ci spingono a far sentire la popolazione più sicura rispetto al fatto di trovarsi in uno spazio con molte persone ove è possibile il verificarsi di una situazione critica; uno spazio pubblico è diverso da un teatro, da un palazzetto dello sport o uno stadio, che hanno delle misure di sicurezza o una conformazione che riducono al minimo ogni rischio, mentre uno spazio pubblico non gode delle stesse previsioni legate alla sicurezza, non sono previsti per ospitare grandi eventi e grandi masse. Ecco perché abbiamo ritenuto necessario contribuire a far sentire sicuro ogni cittadino all’ interno della città”