gennaio 18 2019 0Comment

Il Carnevale di Ivrea va alla guerra dell’alcol “Si beve troppo, serve un giro di vite”

Gli organizzatori sono alle prese con il piano della sicurezza

Sarà battaglia dura, quest’anno, contro l’abuso di alcol nelle piazze ed in tutto il centro storico durante il Carnevale di Ivrea. Ad iniziare dal Giovedì grasso, festa nata 30 anni fa e che, cerimoniale a parte, con la sfilata più o meno artigianale delle maschere fai da te ha sempre funzionato da apripista della manifestazione. Fino a degenerare negli ultimi tempi.

Lo sanno gli esponenti storici degli «Amis», l’associazione che fino ad un anno fa organizzava la rassegna del giovedì e che quest’anno dovrà fare un passo indietro per questione di costi: «Con il tempo – ammette Pierluigi Marta – al giovedì in maschera sono arrivati quelli che io chiamo i barbari. Arginarli per noi era diventato impossibile, non ne avevamo gli strumenti». Lo sanno gli amministratori comunali che, assieme alle forze dell’ordine e al Comitato provinciale sulla sicurezza, hanno spinto perché la festa si faccia ugualmente (organizza la Fondazione) ma adattandola ai tempi moderni. Soprattutto in chiave sicurezza. Ci sarà il solito divieto delle bottiglie in vetro, ci saranno controlli ancora più serrati rispetto al passato perché non si venda alcol ai minorenni, anche l’utilizzo di 80 steward professionisti farà da deterrente, mentre l’apertura dei varchi di ingresso (una novità del Giovedì grasso che da punto di vista organizzativo assomiglierà sempre di più al sabato sera) permetterà un’ulteriore scrematura. Nelle scuole, licei ed istituti superiori, verrà promossa una campagna anti alcol. Anche a Ivrea, poi, il sindaco, Stefano Sertoli, firmerà un’ordinanza che vieterà l’uso degli spray al peperoncino: scatteranno, se necessario, perquisizioni.

No al palco in piazza

«Serviva un cambio di passo» dice il vicesindaco e assessore alle Manifestazioni, Elisabetta Ballurio. In città sono attese, come ogni anno, all’incirca tra le 10 mila e le 15 mila persone per la festa in maschera, molti arriveranno da fuori. Sempre sul fronte organizzativo e della sicurezza cambierà tutto rispetto allo scorso anno: verrà vietato, ad esempio, l’uso del palco in piazza Ottinetti. «Vogliamo evitare l’assembramento di persone in un unico punto» dice Piero Gillardi, presidente della Fondazione del Carnevale. Il principio è quello sintetizzato, lo scorso anno, dal super esperto in sicurezza, l’ingegner, Giuseppe Amaro: «La festa di Ivrea è fluida, in continuo movimento». Ecco perché la musica si dovrà poter ascoltare in piazza Ottinetti così come in via Arduino o in piazza di Città. «Anche per evitare che accada ciò che avvenne lo scorso anno – spiega Ballurio – quando l’eccesso di pubblico in piazza Ottinetti costrinse il Comune a diffondere musica anche in piazza di Città, con il risultato di dover pagare una multa alla Siae».

Il sogno degli organizzatori è riportare il Giovedì grasso a quello che era una volta: una sfilata di maschere e musica, non una serata caratterizzata da risse, alcol a fiumi e decine di ragazzini in pronto soccorso. Il 22 gennaio ci sarà la prima riunione con le componenti.

 

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