giugno 17 2019 0Comment

Velodromo Maspes-Vigorelli: così si conclude il Concorso Internazionale lanciato dal Comune di Milano

17/06/2019

A Milano esiste un edificio che raccoglie la storia del ciclismo a livello nazionale e internazionale. Quando si entra e si guarda la pista, ormai abbandonata, ci si immagina come poteva essere questo stadio pieno di gente che guardava i campioni correre e raggiungere record mondiali. A concorrere nei ricordi c’è anche la famosa data dell’unico tour dei Beatles nel 1965 e i numerosi concerti che si sono tenuti al suo interno.

Il Velodromo Vigorelli ha quindi da sempre rappresentato il simbolo di una Milano sportiva, oggi il ricordo di uno sport che appassionava tutti. Dagli anni Ottanta, però, l’edificio è caduto in disuso e nemmeno la sistemazione della pista nel 1997 ne ha risollevato le sorti. Attualmente solo la presenza della squadra locale di football americano ha permesso che non si verificasse un completo abbandono.

A Ottobre l’Amministrazione comunale ha lanciato un Concorso Internazionale di Progettazione sull’edificio puntando a un’idea che aprisse la struttura verso l’esterno e facesse entrare al suo interno numerosi sport, trasformandola così in una struttura multifunzionale, al passo con i tempi. La priorità del Comune era quella di rendere nuovamente fruibile da parte della città questo spazio e allo stesso tempo di intervenire su un impianto che nonostante tutto continua ad assorbire numerose risorse delle casse comunali.

Il Concorso si è articolato in due fasi. Nella prima, conclusa ad inizio Dicembre 2012, si chiedeva di esporre un’idea e di presentare un curriculum. Il peso del punteggio, a netto favore dell’idea piuttosto che del curriculum (il rapporto era 70-30), ha portato alla selezione anche di progettisti emergenti e giovani. Nella seconda parte si è chiesto ai dieci selezionati di articolare in modo più puntuale la propria proposta progettuale.

Gli esiti del Concorso hanno dimostrato una certa varietà delle proposte. Il Concorso lasciava infatti libera la possibilità di scegliere gli sport che potevano essere compatibili tra loro e demandava al progettista la possibilità di mantenere o meno la pista, seppur esplicitando che quest’ultima non possedeva più i requisiti affinché fosse utilizzabile a livello competititvo. Un ulteriore elemento vincolante sono state le indicazioni della Soprintendenza, in quanto l’edificio, avendo più di settant’anni, è sottoposto a vincolo. L’ente di tutela ammetteva la demolizione della pista, nel caso in cui ne venisse mantenuta almeno una porzione a titolo storico-documentale.
I progettisti hanno quindi interpretato il bando in alcuni casi mantenendo la storica pista, in altri lasciando spazio a una maggiore multifunzionalità sportiva, in altri ancora individuando soluzioni al fine di garantire in ogni caso la presenza di uno spazio per ciclisti, ma con dimensioni idonee agli standard internazionali.

La Giuria, guidata dal prof. Federico Oliva, ha scelto il progetto dell’architetto milanese Vittorio Grassi (Vittorio Grassi Architetto), affiancato da John Barrow (Popoulus Limited), Knut Goppert, Marija Golubovic (Schlaich-Bergermann), Giuseppe Gaspare Amaro (GAe Engineering) e Giorgio Veronelli.

L’idea vincitrice è quella di un’Arena Multi-Evento che da spazio a sport come il Rugby e il Football americano, a percorsi per Mountain Bike, Bmx, Skateboarding, Roller Skating, a campi per Tennis, Calcetto, Basket, Hockey, Beach Volley, a manifestazioni ed eventi a cadenza annuale e infine a utilizzi giornalieri come corsi e formazione sportiva. Oltre al campo centrale il progetto inserisce uno spazio commerciale di circa 5.000 mq che garantisce la sostenibilità dell’impianto sportivo e un’area chiamata “Sport Academy”, concepita come area di formazione, di preparazione allo sport, e compresa di una foresteria e di un museo del Vigorelli.

Marina Reissner su Planum.net

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