aprile 18 2019 0Comment

L’edilizia dei prossimi 10 anni dovrà essere ‘dimostrabile’

18/04/2019

“E’ importante porsi delle domande sul futuro dell’edilizia e della città per farsi trovare pronti davanti ad ogni cambiamento”.  A dichiararlo, in apertura della settima tappa di Edilportale Tour 2019 a Catania, Alessandro Amaro, Presidente dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Catania; Amaro ha anche criticato duramente la scelta del Governo di puntare su una centrale unica per la progettazione che non valorizzerà i contesti locali su cui si fondano le città.
 
La situazione del comparto vista dagli imprenditori e dai tecnici è stata descritta da Giuseppe Ali, delegato Ance, e Agatino Spoto, Presidente del collegio dei Geometri di Catania, e confermata da tre sondaggi condotti negli scorsi mesi da Edilportale su domandaprofessione e tecnologie. Dalla discussione è emerso un quadro in cui, se da un lato la crisi economica ha avuto impatti negativi sulla committenza pubblica e privata e sui redditi dei progettisti, dall’altro i professionisti sono attivamente alla ricerca di nuove soluzioni per riaffermarsi sul mercato, attraverso l’acquisizione di nuove competenze e l’utilizzo di tecnologie innovative.
 
Il tema della sicurezza e della certificazione degli edifici è stato discusso da Corrado Trombetta, professore del Dipartimento di Architettura, Territorio – Università Mediterranea Reggio Calabria e responsabile del Building Future Lab, l’unico centro di certificazione europeo per le facciate degli edifici. Il professore ha spiegato che nel centro è possibile testare l’involucro edilizio a situazioni estreme come violenti terremoti e uragani.
 
Trombetta ha evidenziato che al momento, in edilizia, la fase di testing si concentra alla fine della costruzione; l’edilizia, però, va verso la dimostrabilità, ovvero la possibilità di spostare la fase di testing nella fase della progettazione. Ciò è favorito soprattutto dall’utilizzo di nuove tecnologie costruttive che avranno bisogno di essere ‘dimostrate’, ovvero considerate valide ancor prima di essere realizzate.
 
Le nuove tecnologie devono essere legate anche alla questione del risparmio energetico come ha evidenziato Vincenzo Antonucci, Dirigente di Ricerca presso Consiglio Nazionale delle Ricerche Itae. Antonucci ha illustrato l’importanza di integrare i sistemi di generazione dell’energia da fonti rinnovabili nell’edificio, facendo in modo che l’edificio produca più energia di quanta ne consuma. Solo in questo modo si potrà fare un business etico, che porta vantaggi energetici, ambientali e anche economici.
 
Il tema del ‘business etico’ è stato ripreso da Elena Stoppioni, Presidente di Save the Planet, che ha illustrato le interconnessioni che esistono tra i progettisti e la sostenibilità, indicando l’importanza di una certificazione ‘green’ non solo dell’opera edilizia finita ma anche del cantiere in tutte le sue fasi.
 
Marta Passalacqua, BIM Manager Gae Engineering, ha illustrato come è possibile integrare il Bim e la sicurezza in un progetto edilizio attraverso casi pratici come il progetto del nuovo stadio della Roma e il parco Biblioteca degli Alberi di Milano, nel quale la digitalizzazione dell’area e dei sottoservizi è stata fatta dopo che il parco è stato realizzato.
 
L’importanza di investire nel futuro è stata illustrata da Giuseppe Mosconi, Responsabile Didattico del percorso formativo Costruire in Qualità, che ha promosso una metodologia per rendere lineari i rapporti tra tutti gli attori del cantiere.
 
Juri Franzosi, responsabile FIDEC, ha spiegato l’importanza di creare ‘connessioni’ tra i diversi attori della filiera, obiettivo raggiunto con la prima edizione del Forum Italiano delle Costruzioni, svoltasi nel 2018: 47 esperienze di cambiamento dimostrano che l’edilizia è tutt’altro che morente. Le opportunità ci sono ma spesso gli attori della filiera sono avversari tra loro. È questa la tendenza da invertire per uscire dalla crisi.
 
Ha chiuso il pomeriggio Francesco FiorindiKnauf, che ha illustrato il sistema Aquapanel e le diverse referenze che dimostrano il guadagno in termini di superficie (stessa trasmittanza con minore spessore), di tempi di posa, di prestazioni e le minori emissioni di CO2.