aprile 19 2021 0Comment

Quale ufficio per il prossimo futuro?

Dall’iniziale entusiasmo per il lavoro agile, alla valutazione delle controindicazioni al lavoro da remoto, verso un giusto bilanciamento tra presenza e assenza. Le opinioni dei progettisti

All’attenuarsi della pandemia la percezione del futuro degli uffici evolve. A una prima fase di entusiasmo per il “lavoro agile o da remoto” che aveva addirittura decretato la “fine degli uffici” tradizionalmente intesi, le opinioni diventano più articolate. All’entusiasmo iniziale per il lavorare da casa, da parte dei lavoratori per la maggior flessibilità, autonomia e azzeramento dei trasferimenti, e delle aziende per il mantenimento della produttività, sono subentrate controindicazioni quali: operare “in presenza” valorizza il networking, il lavoro in team, la crescita professionale delle risorse. Poiché la tendenza futura non potrà essere che un bilanciamento tra lavoro “in assenza e in presenza” ne risulteranno: per gli uffici in media un terzo degli spazi da riattrezzare per attività differenziate, per le residenze spazi comuni per forme di coworking che favoriscano socializzazione ed economie di scala.

 

Leggi qui le raccomandazioni flash di professionisti del valore di Alessandro Adamo (Lombardini22), Giuseppe Amaro (GAe Engineering)Leonardo Cavalli (One Works), Daniele Di Fausto (eFM), Agostino Ghirardelli (Sbga), Laura Rusconi Clerici (Tekne), Patricia Viel (Citerio/Viel).